Monologo di donna con salsiccia

“Mia madre adora i funerali: adora organizzarli ma soprattutto adora andarci. Sapete quando alla fine di un funerale ti danno la foto del morto? Mia madre le tiene tutte in una cassettina e ogni tanto se le guarda, e se le riguarda; le cataloga come le figurine dei calciatori.
Non ha neanche il rischio dei doppioni.”

foto di © Stefano Roggero

Un delirio tragicomico che parte dal nulla, come tutti i pensieri catastrofici che balenano all’improvviso e senza motivo mentre sei impegnato in mille altre attività. Ho comprato lo yogurt? Mi sta meglio il blu o il verde? E se morissi domani? Domande che ognuno di noi si fa. Che l’umanità si fa dall’inizio della storia. Nulla di originale. Giulia Cerruti indaga la sua paura esaminando il proprio rapporto con la Morte dal momento della sua scoperta all’asilo, fino all’età adulta, attraverso traumi infantili paradossali e rapporti familiari surreali, al limite della caricatura.

MONOLOGO DI DONNA CON SALSICCIA
di e con Giulia Cerruti

scenografia Elena Massola

Finalista al Premio ATTORI DOC Luigi Vannucchi
Finalista al bando Luna Crescente (LC)
Finalista Festival Inventaria di Roma

Una produzione Crack24, con il sostegno di Santibriganti Teatro e Teatranza

Ho concepito il primo embrione di Monologo di donna con salsiccia durante una sessione di lavoro di gruppo con Cristina Pezzoli. Sono stati in particolare due i momenti in cui si è formato il germe di questo spettacolo. Il primo è stato una performance chiamata Il Mostro, in cui ognuno doveva mostrare con qualunque mezzo volesse quale fosse il proprio Mostro ovvero l’aspetto più impresentabile di se stesso e a cui è impossibile ribellarsi. È stato durante questo Mostro che per la prima volta ho usato la salsiccia come mezzo di espressione.

Il secondo momento è stato la presentazione al pubblico di un pezzo autobiografico di stand up comedy, ambito in cui non mi ero mai cimentata e nella quale ho inaspettatamente trovato il mezzo ideale per creare la mia drammaturgia. La spinta ad approfondire entrambi questi momenti deriva dal fatto che, per quanto la prima fosse una performance estremamente drammatica e la seconda invece estremamente comica, l’argomento da cui fluiva la mia creatività era lo stesso: la Morte.

Vivere nel costante terrore di morire finora ha avuto per me una sola conseguenza positiva: quella di fornire un enorme serbatoio di benzina per questo spettacolo. Da allora le idee sono continuate a fiorire e le pagine a riempirsi da sole. A volte mi svegliavo nel cuore della notte e cominciavo a scrivere frasi sconnesse, veri e propri deliri, e il giorno dopo, rileggendoli, ridevo di me stessa e li trasformavo in parodia.

Questo monologo è nato dal bisogno di darmi delle risposte per sedare una disperazione cui non riuscivo a porre fine. Non ho trovato alcuna soluzione né scrivendolo né recitandolo. Ho solo cercato di rendere meno drammatico il fatto che tutto, a un certo punto, finisca.

Giulia Cerruti

  • dal 17 al 19 gennaio 2020
    Sibiriaki, Torino / PRIMA NAZIONALE
  • 1 agosto 2020
    Cascina Le Vallere, Moncalieri (TO)
  • 31 agosto 2020
    Villa Greppi, Monticello Brianza (LC) / presentazione di alcuni minuti dello spettacolo
  • 14 ottobre 2020
    Teatro Trastevere, Roma

“Giulia Cerruti ci strappa fin da subito la risata con il suo “Monologo di Donna con salsiccia”, sia per come si presenta in scena, con un pigiamone rosa maialino, decisamente ingombrante per la sua figura, sia per le prime battute con le quali esordisce: «Se questo spettacolo si fosse chiamato “Monologo di donna che parla per quarantacinque minuti di morte” non sarebbe venuto nessuno. Invece ho messo la parola salsiccia nel titolo, perché quando si parla di salsiccia non si può non correre a vedere cosa succede». E così, tra una risata sulle prese in giro di quando era bambina da parte dei suoi compagni di classe, la rievocazione delle notti insonni trascorse nella paura che le parole delle terribili ninne nanne per bambini diventassero realtà, le sedute dal terapista per superare la paura della morte, ecco che i venti minuti di trailer svaniscono in un batter di ciglio. Giulia Cerruti affronta una sfida davvero difficile: fare comicità e far ridere sulla propria vita, partendo dalle prese in giro e girandole in punti forza. Un plauso al coraggio di affrontare con autoironia certi mostri del passato che segnano le nostre vite. E un grande in bocca al lupo perché questo spettacolo possa trovare i canali per esprimersi al meglio.
Roberta Resmini, Paneacquaculture.net

Giocando con leggerezza intorno al tema della morte, Giulia Cerruti ci propone un monologo sulla precarietà dell’esistenza, sull’incertezza dei nostri tempi, segnati dalla pandemia (mai direttamente citata), in cui il pensiero della morte aleggia ancora più concretamente sulle nostre vite e ci ricorda la nostra fragilità. Proprio dalla consapevolezza della caducità della vita, dell’ineluttabilità del nostro destino mortale, sembrerebbe voler indirizzare un invito a godere, anche solo per un attimo, del momento presente, perché sarebbe troppo angosciante compiere una qualsiasi azione tenendo a mente continuamente che, prima o poi, tutti subiremo lo stesso triste destino.
Andrea Causapruna, Gufetto

Spettacolo realizzato con il sostegno di 

Associazione CRACK24 APS

SEDE LEGALE
Via San Marino 89/11,
Torino (TO)

C.F. 97834590016
P.IVA 12230140019

cventiquattro@pec.it

Canali Social

Associazione affiliata ARCI

RIMANIAMO IN CONTATTO!

Sei interessato alle nostre attività?
Non esitare a contattarci! Scrivici a crackventiquattro@gmail.com